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UNA LUNGA STORIA DI UTILIZZI MEDICI

GLI INIZI:

BergamottoLe prime osservazioni sulle proprietà medicamentose e balsamiche dell’essenza di bergamotto ed in particolare sulle proprietà antinfettive rigeneranti, balsamiche e cicatrizzanti, furono fatte nel 1804 dal medico reggino Francesco Calabrò (“Della Balsamica virtù dell’essenza di bergamotta nelle ferite”. Tip. Fiumara e Nobolo, Messina.)

Nel 1854 un altro medico reggino, il dott. Vincenzo De Domenico pubblicò il libro “Sulla efficacia della essenza di Bergamotta nel trattamento delle febbri intermittenti” Descrivendo alcuni casi di febbre malarica trattati cita gli ottimi risultati ottenuti con l’essenza sia come antifebbrile che come vermifugo.

Nel 1887 Charles Chamberland dimostrò l’effetto inibente la crescita del Bacillus anthracis da parte dei prodotti volatili dell’essenza di bergamotto.

Nel 1923 il dott. G. Brachetti usò preparati con essenza di bergamotto in odontoiatria ottenendo la sterilizzazione dei canali dentali con completa restaurazione dei tessuti infetti delle zone periapicali e pararadicolari.

In un lavoro pubblicato nel 1925 G. Sergi descriveva così le proprietà dell’essenza

di bergamotto: “questa essenza modera e guarisce prontamente le ferite impedendone la suppurazione; impedisce la flogosi e la cianosi delle lesioni chirurgiche, corrobora e vivifica il tessuto ammalato e racchiude infine la virtù di analgesico fortemente aromatico”.

Il Capitano medico Arturo Sabatini dell’Istituto di Chimica Fisiologica della R. Università di Roma pubblicò delle esperienze sulla tossicologia dell’essenza di bergamotto dichiarando che “l’essenza dimostrò di essere un ottimo antisettico nelle forme cutanee, nella rapida cicatrizzazione dell’alveolo e delle gengive dei denti estratti, sterilizza la carie dentaria e risolve alcune affezioni del cuoio capelluto, inoltre non irrita i tessuti danneggiati anche se usata a dosi elevate”. Riportò inoltre gli studi di A. Morel e A. Rochaix del 1925 che avevano ottenuto dei risultati soddisfacenti nella cura di meningite, difterite, tifo, carbonchio.

Nel 1932 il chirurgo Antonino Spinelli, primario degli Ospedali Riuniti di R.C., eseguì delle esperienze sull’uso dell’essenza di bergamotto nella pratica chirurgica e nella disinfezione del campo operatorio, nella cura delle ferite lacero-contuse ed anfrattuose. Concluse affermando che l’essenza di bergamotto presentava spiccata azione battericida contro tutti i batteri presenti sia sulla superficie cutanea che nello spessore del derma, non determinando irritazione né azione tossica per assorbimento e che era particolarmente indicata per la cura delle ferite putride e maleodoranti.

Il professore R.M. Gattefosse’ dell’Università di Lione in un suo lavoro conclude: “l’essenza di bergamotto è un antisettico più potente del fenolo, creosoto e guaiacolo, ma non offre alcun inconveniente di questi, che sono maleodoranti, tossici, necrosanti.”

Nel 1933 il professore Fulvio Pulcher, dell’Istituto d’Igiene dell’Università di Genova, pubblicò i risultati delle sue ricerche su emulsioni saponose di essenza di bergamotto, concludendo che il bergamotto possiede azione battericida superiore otto volte a quella del fenolo.

Nel 1935 il prof. S. Puglisi-Allegra usando soluzioni alcoliche al 15% di essenza di bergamotto ottenne la disinfezione del campo operatorio e la risoluzione di lesioni suppurative.

Nel 1936 il famoso prof. Giuseppe Sanarelli dimostrò l’azione battericida sui bacilli del tifo, della difterite, sui colibacilli, sugli stafilococchi piogeni e sui vibrioni del colera.

Studiando una soluzione contenente essenza di bergamotto Sanarelli affermò che “il disinfettante a base di bergamotto possiede al massimo grado le proprietà di efficacia dei più conosciuti e potenti antisettici senza presentarne gli inconvenienti ed i difetti: “è profumato, non macchia, non irrita, non corrode, non è tossico”.

I prof. Pompeo Spoto (Univ. Cagliari), Antonio Anedda (Un. Cagliari), Francesco Cozza (Un. Napoli), G. Gandolfi, C. Boari e Carlo Gandolfi (Un. Parma), furono tutti concordi nell’attribuire all’essenza di bergamotto oltre all’azione spiccatamente anti-infettiva e cicatrizzante, un utile effetto balsamico e rigenerante.

IL PERIODO DI TRANSIZIONE:

Vari prodotti a base di essenza di bergamotto sono stati usati in medicina fino all’inizio degli anni 70. Quando poi fu evidenziata l’azione fotosensibilizzante del BERGAPTENE il bergamotto fu messo al bando nei suoi usi in medicina.

Al “Forlanini” di Roma, almeno in passato, veniva usato per aerosol nelle bronchiti putride in particolare modo. Sempre al “Forlanini” sono stati svolti molti lavori (Prof. Romano, Dott. Barbaro, Prof. Bazzicalupo) con i quali si è potuto dimostrare l’efficace azione battericida sul bacillo di Koch dell’essenza di bergamotto anche in soluzioni poco concentrate ed in un lasso di tempo assai breve.

ANNI 2000:

bergamottoLA RISCOPERTA E LA CONFERMA DELLE SUE ECCEZIONALI PROPRIETA’: In tempi più recenti, la riscoperta del bergamotto e lo studio delle sue proprietà non fù altro che la conferma della validità dell’essenza, quale medicamento già da tempo apprezzato dai contadini dell’epoca che utilizzavano il succo del Bergamotto per la cura della malaria. Da sempre la ricerca di sostanze naturali ad attività purificante, antiossidante e sanitizzante, si scoprì come il frutto del bergamotto fosse l’unico frutto capace di conservarsi nel tempo senza marcire, anche nell’intento di distillare l’essenza eliminando la componente fotosensibilizzante: il bergaptene. Sulla scia di tale scoperte negli ultimi anni numerosi istituti italiani hanno intensificato lo studio di questo meraviglioso frutto , in particolare, sulle proprietà dell’essenza priva di bergaptene

Essa può vantare proprietà antisettiche, balsamiche ed ha il potere di attivare la circolazione. Grazie alle sue proprietà antisettiche ed antibatteriche, l’essenza di bergamotto viene utilizzata per disinfettare la cavità orale e le zone del viso affette da foruncolosi, acne infetta e normalizzare le pelli grasse ricche di sebo.

Il bergamotto è da sempre usato nel campo farmaceutico per le proprietà antiscorbutiche, emostatiche e antireumatiche.

L’olio essenziale di bergamotto è di notevole importanza in farmacologia per la sua efficacia antivirale. Recenti ricerche ne hanno evidenziato sia la capacità antivirale che quella antifungina mettendo in risalto l’attività contro 51 ceppi del genere Candida.

Salute
Il nostro scopo e quello di promuovere stili di vita di produzione e di consumo improntati all’eco sviluppo, alla tutela dei consumatori e a un equilibrato rapporto tra essere umano e natura. Grazie alle sue innumerevoli proprietà benefice è un toccasano per la tua salute e quella dei tuoi cari.
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Convenienza
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